Si è svolto il 4 ottobre in forma ibrida il primo incontro dell’iniziativa condivisa IBIMI-AIST che ha raccolto l’adesione di 25 partecipanti, in rappresentanza di 15 case software, riuniti presso la sede romana di IBIMI o collegati da remoto.
Il progetto nasce a valle del protocollo di intesa tra IBIMI ed AIST, con la volontà di avviare un dialogo tra software house per promuovere coesione, collaborazione e integrazione, fondamentali quando si parla di interoperabilità .
Progressi e sfide per il settore
La riunione si è aperta con una presentazione dell’agenda e del progetto a cura del presidente di IBIMI Lorenzo Nissim, che ha invitato i partecipanti ad una collaborazione fattiva, che si concretizzi in decisioni pratiche.
Gianni La Cagnina, nella duplice veste di presidente AIST e referente per Namirial, ha puntualmente portato all’attenzione alcune criticità comuni a tutte le case software attive nel settore delle costruzioni.
A seguire ogni partecipante ha avuto l’opportunità di presentare brevemente la propria azienda, le competenze chiave e i settori di mercato in cui opera, consentendo di avere una fotografia completa delle competenze presenti al tavolo per identificare possibili sinergie.
Già in questa fase sono emerse alcune difficoltà condivise sulle quali si è intavolata la successiva discussione: urgenza di standard più stringenti, necessità di formazione mirata per fornire agli utenti finali competenze adeguate, carenza di integrazione tra strumenti.
Un percorso condiviso
IBIMI ha dunque presentato un documento di indirizzo tecnico scientifico ispirato agli standard ed alle soluzioni messe a punto da buildingSMART International, sul quale i partecipanti sono stati invitati ad una discussione aperta in un secondo giro di tavolo.
Da un successivo follow-up emergeranno integrazioni e suggerimenti che andranno a delineare più nel dettaglio un macro-processo openBIM condiviso.
La riunione ha sostanzialmente fornito una base solida per ulteriori discussioni sulla collaborazione tra le software house ponendo un importante milestone verso l’adozione di un percorso comune per risolvere le criticità emerse.
Quello del 4 ottobre è stato solo il primo di almeno 3 incontri che hanno lo scopo di portare alla pubblicazione di un position paper volto alla definizione di un processo openBIM di alto livello, al quale le software house italiane aderiranno con impegno al fine di giungere ad un’effettiva interoperabilità , fondamentale per favorire la flessibilità , l’efficienza, l’innovazione ed aprire l’intero comparto a nuovi mercati.